La nostra visita presso la “Eola Dr.Alberto Iria” si è svolta dal 2 al 6 novembre 2021.
Agli incontri erano presenti la Preside della scuola Arlinda Figueira, unitamente alle Prof.sse Paula Serina e Micaela Barros.
La scuola svolge la sua attività da decenni all’interno del vicino carcere maschile di Olhao e le attività edl centro risentono della particolarità del carcere che accoglie detenuti di breve e media detenzione. Questo elemento ha indotto le docenti ad un’organizzazione snella, con corsi strutturati su 30-50 ore, UFCD (Unità di formazione di corta durata) che comprendono oltre le lezioni di inglese, di comunicazione ed anche lezioni di igiene e sicurezza del lavoro. Sono, invece, a cura del Centro di qualifica la formazione professionale che viene curata direttamente dal dipartimento di Giustizia.
La scuola si occupa di far completare gli studi del 1°, 2° o 3° ciclo o della secondaria a seconda del livello scolastico dei detenuti, i quali sono per una buona percentuale di origine straniera per cui, oltre alle lezioni curriculari, particolare cura viene posto all’insegnamento della lingua portoghese. A tal riguardo, gli insegnamenti si rivolgono a due tipologie di apprendenti:
- i parlanti la lingua portoghese: PALOP (Capo Verde, Mozambico, gitani),
- e gli altri, soprattutto di lingua araba.
A latere a queste attività, si svolgono numerose iniziative volte alla riflessione della condizione personale. In questo contesto, la pratica autobiografica viene utilizzata largamente: vengono predisposti brevi racconti di vita vissuta dove la riflessione sul passato rimanda ad un futuro personale più maturo. Questa esperienza viene gestita direttamente da un programma del Ministero della Giustizia, tramite un protocollo dedicato. Le condizioni piuttosto ridotte del carcere (circa 70 detenuti) rendono le attività di recupero e di insegnamento all’interno della struttura particolarmente coinvolgenti. Ben coadiuvati dal personale del carcere, le insegnanti, gli operatori didattici ed i volontari, nel tempo, sono riusciti a creare un clima di collaborazione. Partendo dal vissuto personale, attraverso la narrazione o la poesia, sono stati allestiti testi teatrali oppure mostre di pittura. In alcuni casi, l’esperienza si è spostata fuori dal carcere: ex reclusi hanno continuato, attraverso l’azione di mediatori volontari, le attività teatrali con compagnie locali. Una buona pratica molto interessante è stata quella del “Tempo di silenzio”: si tratta di un partenariato Erasmus che prevedeva un percorso di meditazione, che ha coinvolto gli alunni della “Escola Dr.Alberto Iria” unitamente ai detenuti, sulle pratiche di inclusione e accettazione del diverso.
Sono stati presentati testi ed esperienze nel corso degli anni precedenti. Infine, informati sul progetto Erasmus “La Crisalide e la farfalla” che la nostra associazione coordina con altri sei partner europei, i docenti e la Preside della scuola hanno espresso il desiderio di acquisire le esperienze maturate e di essere coinvolte in qualità di partner nel futuro nel caso di continuazione del progetto.