Il Parco Rurale di Teno si trova nell’estremità occidentale dell’isola di Tenerife e comprende parte dei territori comunali Buenavista del Norte, Los Silos, El Tanque e Santiago del Teide. Con i suoi 8.063,3 ettari è una delle aree naturali più belle di Tenerife ed ha conservato le sue grandi ricchezze ecologiche, paesaggistiche e culturali, in gran parte grazie alla sua posizione isolata.
La complicatissima orografia di questa zona ha costretto le popolazioni presenti a sviluppare le loro colture in terreni sassosi ed aridi, strappandoli alla montagna, attraverso la costruzione di terrazzamenti (bancales) che hanno consentito un’economia di sopravvivenza. Sfortunatamente, l’esodo verso la costa e la fiorente industria turistica hanno prodotto lo spopolamento di queste valli e il conseguente stato di abbandono delle costruzioni in pietra a secco.
La mobilità presso il Parco rurale di Teno si è svolta con una pausa di 4 giorni, per la visita al Parco Nazionale di Garajonay nella vicina isola di La Gomera. Durante la mobilità abbiamo avuto un incontro presso la sede amministrativa del Parco che si trova in uno stabile del Cabildo di Tenerife con la direttrice Judith Fernández Rodríguez, ed i tecnici Alberto De Armas, Ana Cabrera e Enrique Simon, a cui abbiamo presentato la finalità della nostra visita, nell’ipotesi di condividere un progetto di partenariato con il Parco.
E’ da precisare che il Parco rurale di Teno ha come obiettivo oltre alla custodia della flora e della fauna del Parco anche quelle di preservare le attività economiche delle persone che vivono nel Parco che svolgono attività agricole e di pastorizia. Nel tempo, al fine di poter utilizzare al meglio il territorio che è piuttosto scosceso, i contadini hanno realizzato dei terrazzamenti con i muretti a secco per poterne facilitare la coltura, per dividere gli appezzamenti, per creare recinti per gli animali o per creare scale per rendere accessibile un territorio piuttosto ostile.
Il Parco Rurale di Teno ospita vari nuclei abitati. Si tratta dei gruppi di case di El Palmar, Teno Alto, Las Lagunetas, Las Portelas, Los Carrizales, Masca ed Erjos, che si conservano grazie alle attività agricole e di allevamento, basate sostanzialmente sull’autoconsumo e sul lavoro part-time. Nei pressi di questi centri abitati si possono scorgere antichi forni per la cottura delle tegole o del pane, granai comunali e rifugi, tipici delle aree tradizionalmente dedicate all’allevamento del bestiame, come quelle del Teno Alto. La Punta de Teno, il punto più occidentale dell’isola, è incastonato tra grandi scogliere, numerosi diques e pitones (manufatti in pietra a secco). Quest’area naturale ospita una grande diversità biologica ed è rifugio di alcune specie a rischio di estinzione e di endemismi locali. Tali manufatti sono in abbandono in alcune zone in cui la popolazione si è spostata verso le città per svolgere attività più redditizie.
I colleghi del Parco si sono dimostrati molto interessati alle nostre iniziative e Alberto, Ana ed Enrique ci hanno accompagnati nelle visite, facendoci attraversare strade riservate alla popolazione del posto o ai mezzi del personale del Parco che altrimenti non avremmo potuto visitare.
Ci hanno fornito, inoltre, gli atti del convegno internazionale che si è svolto nelle Canarie nel 2018 sulla Preservazione dei muretti a secco (tali atti sono stati redatti ma non sono mai stati pubblicati). Ci hanno fatto visionare un lavoro di una studentessa universitaria che sta svolgendo una ricerca proprio sul tema dei muretti a secco nelle Isole Canarie e che ci invierà una copia del lavoro non appena pubblicato.